Dodici ragazze di Avellino, dieci delle quali minorenni, marinavano la scuola e si prostituivano nel retrobottega di un circolo. Gli organizzatori, che hanno 70, 85 e 50 anni, erano considerati irreprensibili, oltre che padri e nonni, esemplari.
Invece dal 2016 al 2017, hanno “offerto” le minorenni a facoltosi clienti che al telefono venivano avvertiti dal titolare del circolo della disponibilità delle ragazze. I tre sono stati arrestati.
Uno in carcere, due ai domiciliari
Il titolare del circolo – originrio di Mercogliano, un importante centro dell’avellinese – è stato portato in carcere, gli altri due sono ai domiciliari. Sono accusati di induzione e sfruttamento della prostituzione minorile, atti sessuali a pagamento con minori e violazione della legge Merlin. Le giovanissime provengono tutte da famiglie borghesi.
Tra i clienti noti professionisti
Tra i “clienti” sono stati identificati professionisti noti ad Avellino. Il proprietario del circolo avvicinava le ragazze che frequentavano la sala giochi e le invogliava a essere “disponibili” con lui e con altre persone a pagamento.
Organizzava poi incontri che avvenivano nel retrobottega del circolo oppure anche in altri locali e magazzini a cui l’uomo aveva accesso.
Un listino prezzi dai 10 ai 100 euro
Aveva addirittura creato un listino con le varie prestazioni i cui prezzi andavano dai 10 ai 100 euro. L’uomo convinceva le ragazze a coinvolgere delle amiche e prometteva aumenti al compimento dei 18 anni. Le baby squillo, la cui età va dai 14 ai 18 anni, marinavano la scuola per offrirsi a facoltosi “clienti” nel retrobottega del locale in pieno centro di Avellino. Le indagini dei carabinieri hanno subito un’accelerazione dopo la denuncia del fidanzatino di una delle ragazze coinvolte.