Un’opera da 774 milioni, vent’anni di lavori e una riunione per dire che non se ne fa più nulla. È in estrema sintesi la storia della stazione sotterranea dell’alta velocità di Firenze, quella che avrebbe dovuto velocizzare il transito dei Frecciarossa da Santa Maria Novella e che è nota come stazione Foster, chiamata così dall’architetto inglese che l’ha progettata, Norman Foster.
Voragine letterale e figurata
Un buco enorme, letteralmente, dato le dimensioni dell’opera parlano di 450 metri di lunghezza, 60 metri di larghezza e 10 di profondità. Ma anche in senso figurato per la quantità di denaro speso per scavare sotto Firenze creando non pochi problemi in città, come racconta il Corriere della sera. Il motivo dell’addio a un progetto del genere? Soluzioni tecniche che cambiano, ma anche i problemi registrati a Bologna, dove lo scalo sotterraneo dell’alta velocità è stato realizzato, e quelli per trasformare la stazione Tiburtina, a Roma, spendendo 300 milioni.
Il doppio ruolo di Matteo Renzi
Ai tempi in cui a Firenze vengono promessi 100 milioni di indennizzo, 3 anni fa, sindaco della città è Matteo Renzi (nella foto sopra). E sempre Matteo Renzi, stavolta nel ruolo di presidente del consiglio dei ministri, nel marzo 2016 partecipa a una riunione di giunta convocata a Palazzo Vecchio per fermare tutto. Folgorando la società Condotte, a inizio 2015 subentrata al consorzio che aveva vinto l’appalto, Nodavia.
Possibile causa da centinaia di milioni
E ora? Difficile dirlo. Il buco in qualche modo andrà riempito e non è escluso che al posto della stazione verrà realizzato un parcheggio o un centro commerciale. Di certo è che, nel prossimo futuro, si profilano guai legali che potrebbero far impallidire la richiesta da 220 milioni avanzata dalla Duccio Astaldi per la costruzione del centro congressi romano progettato da Massimiliano Fuksas, la Nuvola (sopra).