In Italia è presente, ma nell’estate 2018 è proliferato. Si tratta del ragno violino (conosciuto scientificamente come loxosceles rufescens), che ha già fatto parlare di sé nelle cronache nazionali. Tipico del bacino del Mediterraneo, viene chiamato anche “ragno eremita” perché vive di notte mentre di giorno si rifugia in anfratti, fessure, armadi, cassetti e ceste della biancheria.
Dove si concentr
In genere, dunque, è un insetto schivo che evita il contatto. Ma, complice anche il grande caldo delle ultime settimane, ha fatto registrare un boom di punture. Attenzione, dunque, a dove vive. Se al Nord è più raro, la sua concentrazione si registra sulle coste tirreniche, adriatiche e ioniche. Inoltre in Sicilia, Sardegna e nelle isole minori è molto diffuso. E non si pensi che viva solo in campagna perché è frequente trovarlo anche nelle zone urbane.
Dopo il morso
Le due dimensioni variano dai 7 millimetri per i maschi e ai 9 per le femmine. Insetto velenoso, il suo morso è indolore e sulle prime l’area della pelle colpita non presenta segni particolari. Nelle ore successive, però, possono essere riscontrati arrossamenti e formicolii. Nell’organismo, inoltre, possono essere immessi batteri anaerobi che portano (o aggravano) a infezioni e alterazioni dei tessuti.
Quando rivolgersi al pronto soccorso
Il Centro antiveleni del Policlinico Gemelli, a proposito del ragno violino, ha redatto un vademecum per intervenire in caso di puntura. Partendo dalla constatazione che il suo morso non è mortale se i pazienti non hanno patologie pregresse (dal 2015 al 2017 i decessi sono stati solo 2), è necessario rivolgersi al pronto soccorso se si riscontrano lesioni di tipo emorragico e necrotico.
Diagnosi e cura
Non esistendo antidoti o trattamenti farmacologici specifici come nel caso delle vipere, se la ferita appare preoccupante, dunque, occorre consultare un medico che prescriverà antibiotici e cortisonici. In altri rari casi può essere necessaria la toilette chirurgica della lesione. Nell’immediatezza del morso, invece, si deve lavorare la cute con acqua e sapone. Quindi si interviene con un disinfettante avendo cura di passare il cotone bene anche sull’area intorno alla ferita.