Stavolta Mark Cavendish ce l’ha fatta e ha conquistato la settima tappa. È la sua ventiseiesima vittoria dello sprinter al Tour de France, ma da due anni non vinceva una tappa della corsa francese e anche quest’anno sembrava che qualcosa lo bloccasse. Al secondo posto Andrè Greipel, già vincitore di due tappe, al terzo lo slovacco Peter Sagan, poi il danese John Degenkolb e il russo Alexander Kristoff. Nono posto per l’azzurro Davide Cimolai, per la terzi volta tra i primi dieci.
Con oggi, comunque, le tappe favorevoli ai velocisti sono finite. Se ne riparla l’ultimo giorno a Parigi.
Froome si riprende la maglia gialla a cui oggi aveva rinunciato per un atto di rispetto verso Tony Martin. Cavendish, comunque, appartiene alla stessa squadra di Martin e gli dedica la vittoria.
Ieri Mark (nella foto in alto) aveva ricevuto al Tour la visita della moglie. Gli ha fatto bene.
La macumba della maglia gialla
Ancora la macumba della maglia gialla. Tony Martin, caduto ieri sul traguardo di Le Havre, si è rotto una clavicola e torna in Germania a operarsi. Oggi, quindi, la maglia gialla torna sulle spalle di Froome, che ieri ha avuto un chiarimento con Nibali.
Il siciliano credeva, infatti, che la caduta del gruppo che ha coinvolto anche lui, fosse colpa di Froome, che invece è andato a chiarirsi nel pullman dell’Astana, dopo la fine della tappa.
L’ha confermato con un tweet anche Nibali. Il Tour vive, intanto, nell’attesa della cronosquadre di domenica, che potrebbe riassestare la classifica. Sfortunato Tony Martin, che si era messo in luce spesso nei primi giorni, fino a conquistare una meritata maglia gialla.
Il britannico Froome, però – con un significativo gesto di cavalleria sportiva – ha fatto sapere che oggi non indosserà la maglia gialla persa da Martin per la rottura della clavicola. La tappa si correrà, quindi, senza l’insegna del primato. Poi, alla fine della settma, si vedrà chi ha diritto a indossare la maglia gialla.
La caduta negli ultimi metri
Caduta negli ultimi metri della tappa di Le Havre: coinvolti la maglia gialla Tony Martin e il vincitore del Tour dell’anno scorso, Vincenzo Nibali. Dovrebbe esserci la neutralizzazione per il ritardo. Problemi più gravi per Tony Martin.
La tappa va a Derek Stybar. La sensazione è che Tony Martin ha seri problemi alla spalla. Il sito del Tour de France dice che la maglia gialla, nella foto sostenuto dai compagni fino al traguardo, si è rotto la clavicola. Nessun serio problema, invece, per Nibali, buttato già all’improvviso.
Greipel beffa tutti nella quinta tappa
Greipel beffa tutti sul traguardo della quinta tappa del Tour, con l’arrivo a Amiens Mètropole: seconda vittoria in cinque tappe, niente male per il “gorilla”, come lo chiamano in gruppo. Sagan arriva secondo, terzo Cavendish, quarto Kristoff. Il miglior italiano al traguardo è Cimolai, nono.
Martin resta in giallo. Nervosismo evidente di Vincenzo Nibali, sia prima che dopo la tappa. Ci si chiede cosa gli sta succedendo. Sembra che qualcosa non funziona nell’Astama, perchè Vincenzo troppo spesso resta solo.
Un’altra brutta caduta al Tour. Accade al 12° chilometro, restano coinvolti quattro corridori, fra i quali il velocista francese Nacer Bouhanni, che è costretto al ritiro (nella foto in alto).
Domani si arriva a Le Havre, dopo un gran bel percorso lungo le coste della Normandia.
La quinta una tappa per velocisti
Al Tour de France oggi si corre la quinta tappa, che porterà la corsa da Arras Communautè Urbaine ad Amiens Mètropole, per un totale di 189,5 chilometri.
Sarà una frazione con un percorso nervoso, ma senza particolari difficoltà altimetriche e quindi favorevole ai velocisti, se non ci sarà qualche colpo di mano di un gruppetto. Il tedesco Tony Martin, da ieri leader della corsa (nella foto), partirà in maglia gialla, davanti al britannico Chris Froome, staccato di soli 12″.
Quattro maglie gialle in quattro giorni. Cambia ancora il leader del Tour de France: ora è il tedesco Tony Martin, che ieri era staccato di un solo secondo. Ora Martin, che ha vinto anche la tappa, è primo in classifica.
Vincenzo Nibali ci ha provato a ripetere l’impresa dlel’anno scorso sul pavé, ma – nel momento decisivo – c’erano troppi galli a cantare.
Comunque l’italiano è ancora lì. Si vedrà nei prossimi giorni se riuscirà a risalire la classifica.
Il Tour senza Cancellara
Tour (purtroppo) finito per Fabian Cancellara dopo la caduta di ieri. Il trentaquattrenne svizzero della Trek ha dovuto ritirarsi, dopo la caduta che lo ha coinvolto a 54 chilometri dall’arrivo nella terza tappa del Tour de France. Fabian, in maglia gialla ieri mattina, era riuscito ad arrivare al traguardo al 188° posto, staccato di 11’43” da Rodriguez e scortato dal compagno Irizar.
Ieri la terza tappa tutta in Belgio
La terza tappa del Tour si svolge tutta in Belgio, da Anversa e Huy, poco meno di 160 chilometri all’arrivo. Alla fine la vittoria va a Rodriguez, davanti a Froome che conquista la maglia gialla per un secondo, davanti a Tony Martin.
Vincenzo Nibali si mantiene tra i primi, ma la sua condizione ancora non è brillante, tanto che perde 11 secondi su Froome dopo quelli che persi ieri sui suoi concorrenti.
Domani, però, c’è una tappa sul pavé e potrebbe cambiare tutto.
La caduta che segna la tappa
Quando mancano 58 chilometri all’arrivo, in 20 cadono su un rettilineo che i corridori stavano percorrendo ad alta velocità. Tra di loro anche la maglia gialla Fabian Cancellara (Svi, Trek). È accaduto nella seconda parte della terza tappa del Tour de Francia, quella che si corre in Belgio lungo i 159,5 chilometri che uniscono la fiamminga Anversa alla francofona Huy. Quella che doveva essere una giornata di tributo a Eddy Merckx, 70 anni, che ha assistito insieme al cinquantenne Bernard Hinault al passaggio dei ciclisti Meensel-Kiezegem, nel Brabante fiammingo, ha rischiato insomma di trasformarsi in una tappa maledetta.
Pochi minuti dopo la prima neutralizzazione
Alle 15.58, infatti, la caduta, che ha coinvolto Cancellara (poi ripartito), Michael Albasini (Orica-GreenEdge) e il compagno di squadra Daryl Impey e che probabilmente è stata provocata da un contatto di ruote partito da William Bonnet (Fdj) che ha perso il controllo della sua bici mentre era nelle prime 20 posizioni. Corsa neutralizzata dal direttore Prudhomme con sospensione di 15 minuti circa con relative polemiche tra i team e i ciclisti. Poco dopo Vincenzo Nibali (Astana Pro Team) riparte, ma arriva subito una nuova neutralizzazione per il ritiro Tom Dumoulin (Ola).
Tra stop e ripartenze diversi i ritiri
Fuori anche Simon Gerrans (Orica-GreenEdge) e William Bonnet (Fdj) mentre ci sono ancora le ambulanze che prestano soccorsi ai caduti, per quanto nessuno in assistenza medica. Corsa ferma, dunque, con ripartenze, nuovi stop e di nuovo via a ciclisti che portavano i segni dell’incidente. Tra questi Michael Matthews (Orica-GreenEdge), Daniel Teklehaimanot (Mtn-Qhubeka) e Greg Henderson (Lotto Soudal).