Esaurita con il mese di luglio la prima fase, ora si passa alla seconda per il 730 precompilato con la pubblicazione del relativo documento sul sito dell’Agenzia delle entrate: si tratta di quella che ha a che fare con le spese sanitarie che i contribuenti potranno inserire in autonomia a partire dal 2016. Continua dunque la sperimentazione ed entra nel vivo il “Sistema tessera sanitaria” (Ts), piattaforma tecnologia del ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) e la Ragioneria generale dello Stato che ha richiesto la collaborazione del ministero della Salute, delle Regioni, delle associazioni di categoria dei farmacisti e Ordine dei medici.
L’elenco delle spese ammesse
Tra le spese ammesse, compaiono il ticket per acquisto di farmaci e per prestazioni mediche, costi di farmaci (compresi quelli veterinari e anche gli omeopatici), dispositivi medici e protesi con marcatura Ce comprati o affittai e servizi erogati dalle farmacie (ecocardiogramma, spirometria, holter pressorio e cardiaco, test per glicemia, colesterolo e trigliceridi, misurazione della pressione sanguigna). Si aggiungono operazioni chirurgiche, assistenza ambulatoriale per chirurgia estetica (sono esclusi invece gli interventi chirurgici in questo ambito), visita medica generica e specialistica o prestazioni diagnostiche e strumentali, certificati medici e ricoveri. Inoltre si possono inserire cure termali.
Come funziona il nuovo sistema
Tre gli step. Il primo riguarda coloro che forniscono servizi sanitari (medici, ospedali, ambulatori, cliniche e farmacie): saranno loro che trasmettono al Sistema tessera sanitaria i dati su contribuente e prestazione (identificativo dell’utente, spesa sostenuta). Questo vale anche per chi non utilizza il precompilati, ma i loro dati saranno poi cancellati. Quindi, successivamente, l’Agenzia delle Entrate spedisce al Mef i codici fiscali di chi di avvarrà della dichiarazione precompilata. Infine il Mef metterà a disposizione i dati sulle spese mediche – ma solo in forma aggregata – delle persone individuate.
Privacy e dati: cosa si può fare e non fare
Due i punti di partenza per il rispetto della privacy e di informazioni particolarmente delicate: i dati sanitari (ricevute di pagamento, fatture, scontrini e rimborsi erogati) potranno essere usati solo su base volontaria e verranno trasferiti all’Agenzia delle entrate solo in forma aggregata. C’è poi l’obbligo di cancellare i dati per tutti quei contribuenti che non si avvarranno della dichiarazione precompilata. Lo ha stabilito il Garante per la protezione dei dati personali d’accordo con il Mef e l’Agenzia delle Entrate.