Kinder sorpresa e Happy Meal vietati in Cile – Le misure prese contro l’obesità

Il Cile si prepara a dire addio a due prodotti che in Italia, come nel resto del mondo, hanno da sempre riscontrato un grande successo nel target giovanile, composto da bambini dai 6 ai 14 anni.

La battaglia contro l’ovetto Kinder e l’Happy Meal di McDonald’s pare sia giunta a un importante punto di svolta.

Il caso dei prodotti alimentari con sorprese

Come facilmente intuibile, dato che in Italia la situazione sembra essere analoga, questi prodotti con sorpresa, quindi l’ovetto Kinder e l’Happy Meal, riescono ad attrarre il target giovanile grazie alle sorprese che vengono messe in palio.

Basti pensare ai vari pupazzi ed action figure dei supereroi che spesso vengono associati ai prodotti della nota catena di fast food e alle varie riproduzioni da collezione in miniature che si possono trovare all’interno del noto ovetto di cioccolata.

I bambini sono particolarmente attratti da questi semplici oggetti e pertanto consumano i vari prodotti che rientrano in questa categoria.

In Cile, i suddetti prodotti sono stati oggetto di una polemica da parte degli enti sanitari, che hanno deciso di porre un divieto per quanto riguarda la vendita dei due prodotti in quanto, questi, sono causa dell’incremento dei casi di obesità infantile.

Il problema dell’obesità in Cile

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Nel Cile i casi di obesità infantile sono aumentati notevolmente nel corso degli ultimi anni.

Secondo i vari dati statistici, infatti, un bambino su tre con un’età compresa fra i sette e i dieci anni si ritrova in una condizione di sovrappeso, con un tasso di obesità secondo solamente a quello del Messico.

Il problema dei chili di troppo, secondo gli enti responsabili della salute e benessere cileno, non è da riscontrare semplicemente in un fattore estetico o nell’eventuale presa in giro da parte dei bambini che invece hanno un fisico snello.

L’obesità comporta, come ben noto, una serie di complicanze a livello salutare, rendendo quindi la propria condizione di vita molto meno piacevole del previsto.

Oltre a un incremento del peso, infatti, questa problematica comporta dei danni ai vari organi vitali, in particolar modo al cuore, le cui arterie ostruite dal grasso e dal colesterolo possono agevolare i casi di infarti e problemi cardio respiratori.

Pertanto le varie figure responsabili del benessere del Paese del Sud America hanno intrapreso una battaglia nel corso del mese di giugno dell’anno corrente, sottolineando come questi prodotti tendono a essere tutt’altro che salutari, specialmente se consumati in grandi quantità.

Le misure preventive adottate dal Cile nei confronti di Kinder e Mc Donald

Per evitare che i casi di obesità potessero aumentare senza controllo, quindi complicare ulteriormente la situazione, il Cile ha deciso di adottare delle misure utili a combattere questa problematica.

La prima di queste consiste nell’etichettatura dell’ovetto Kinder e dell’Happy Meal con la dicitura Alto en.

Questa indica i prodotti con un elevato tasso di zuccheri e grassi che possono comportare un notevole incremento del peso corporeo di una persona, dunque prodotti che devono essere necessariamente evitati.
La vendita dei suddetti, infatti, non viene autorizzata ai bambini che hanno meno di 14 anni, proprio perché i rappresentati della sanità cilena hanno riscontrato questa fascia di persone come quella maggiormente debole che deve essere necessariamente tutelata.

Inoltre anche in televisione questo genere di prodotto è stato bandito, almeno parzialmente.

La pubblicità televisiva che riguarda appunto questi due prodotti deve essere necessariamente rimosso durante le ore durante le quali i bambini, sempre nella fascia prima indicata, sono di fronte allo schermo televisivo.

Durante le altre, quando il pubblico è adulto o comunque non rientra in tale fascia, la pubblicità di questi prodotti potrà essere tranquillamente trasmessa.

Inoltre, sempre secondo quanto riportato dalle autorità cilene, i prodotti in questione non possono essere assolutamente associati alle sorprese.

La presenza di giochi, pupazzi e oggetti che sono strumento di collezione o di scambio non possono essere associati ai prodotti che rientrano nella categoria Alto en, in quanto proprio l’articolo omaggio è la molla scatenante la voglia di entrare in possesso di questo genere di prodotto.

Di conseguenza si tratta di manovre studiate accuratamente dallo Stato del Cile, che ha intenzione di porre rimedio ai vari problemi legati all’obesità infantile.

La risposta della Kinder in merito alla scelta del Cile

Con la nuova normativa entrata in vigore in Cile, l’azienda Kinder rischia di ritrovarsi con una parte del target sudamericano completamente bloccato o limitato.

Vista la situazione sono stati proprio gli amministratori della nota azienda a esprimere il loro parere in merito al divieto di vendita e sponsorizzazione dei loro prodotti sul territorio cileno.

In particolar modo, nel comunicato stampa realizzato da parte della società, viene messo in risalto come questa manovra tende a essere completamente errata in quanto la responsabilità sulle scelte alimentari deve ricadere principalmente sui genitori, che devono essere in grado di tutelare i loro figli e allo stesso tempo devono essere in grado d creare un regime alimentare idoneo per i loro figli.

Questo significa sostanzialmente che l’azienda Kinder trova immotivata la scelta di bandire un loro prodotto in quanto i bambini devono essere oggetto delle attenzioni dei genitori, che spesso viziano i piccini accontentandoli anche in questo ambito senza considerare appunto gli eventuali danni che un’alimentazione tutt’altro che salutare potrebbe avere sulla loro qualità di vita.

Anche l’azienda Mc Donald’s ha espresso dei commenti simili a quelli dell’impresa che produce le uova di cioccolato, dato che anche in questo caso la catena di fast food rischia di perdere un’ampia fascia di target a causa delle scelte talvolta non adeguate dei genitori.

Un divieto assente in Italia

Da anni alcune associazioni che hanno il compito di prevenire i casi di obesità infantile si battono affinché nel nostro Paese vengano adottate delle manovre simili a quelle entrate in vigore in Cile.

Questo perché i casi di obesità infantile sono piuttosto elevati anche nel nostro Paese, seppur la percentuale è nettamente inferiore rispetto a quella registrata nello Stato Sudamericano.

Una situazione quindi similare che però, nel nostro Paese, si trova in una sorta di condizione di stallo, visto che i prodotti in questione vengono tutt’ora oggi commercializzati senza particolari vincoli e limitazioni legati alla fascia d’età.

In Cile, quindi, l’alimentazione dei bambini sarà oggetto di un controllo maggiore viste le manovre adottate e approvate dai parlamentari, che puntano a tutelare i giovani e la loro condizione di salute.

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